E’ possibile mentire raccontando la verità? Una delle tecniche della propaganda è basata proprio su questo principio.
Una delle opinioni più diffuse è che la propaganda manipoli le persone attraverso le menzogne. Non è del tutto errato, nel senso che i propagandisti usano anche questo tipo di tecniche, però il vero esperto dice le bugie raccontando la verità o per meglio dire manipola le persone portandole ad interpretare i fatti nel modo che desidera. Si tratta di quello che in psicologia vene definito effetto framing.
Un utile esempio ce lo forniscono gli psicologi Steven Hales e Jennifer Johnson che hanno fatto un esperimento interessante, hanno presentato a gruppi diversi di persone la stessa storia mettendo però enfasi su cose diverse, in pratica hanno raccontato la storia di un tizio che ha giocato per la prima volta a un concorso a premi simile al nostro Superenalotto e ha indovinato 5 numeri su 6. Nella versione A il tizio esprime gioia per aver vinto comunque un bella cifretta mentre nella versione B si rammarica per non essere riuscito ad indovinare il sesto numero vedendosi così sfumare una vincita eccezionale.
Le persone che hanno ascoltato la versione A tendevano a considerare il tizio in questione come fortunato mentre le persone che hanno ascoltato la versione B tendevano a considerare il tizio sfortunato.
Quindi basta cambiare il modo di presentare le cose lasciando inalterati i fatti per manipolare l’interpretazione delle persone.
In che modo può essere utilizzato nel marketing o nella propaganda questa tecnica?
Nella immagine di copertina dell’articolo ho individuato una reale campagna pubblicitaria in cui si voleva porre l’attenzione sulle donne senzatetto. Il problema oggettivamente complicato che gli organizzatori hanno dovuto superare è il fatto che queste rappresentano solo il 25% del totale mentre il 75% sono uomini. Come riuscire a far focalizzare l’attenzione sulla componente femminile escludendo quella maschile? La soluzione è data proprio dall’effetto framing, hanno portato l’attenzione del lettore dove volevano utilizzando le parole giuste ovvero 1 senzatetto su 4 è donna e hanno colorato in verde la figura femminile. Mentre il racconto sulle donne senzatetto viene servito su un piatto d’argento per valutare il problema in riferimento agli uomini il lettore avrebbe dovuto fare dei calcoli matematici , sia pur semplici, ma in genere l’essere umano tende ad essere pigro.
Un altro esempio divertente sono le etichette di acqua minerale gluten free ovvero senza glutine. Non è affatto una cosa falsa, normalmente l’acqua non ha glutine quindi si tratta di una informazione ridondante, sarebbe come dire che un cane non ha le pinne. Ovviamente il professionista non ha messo quell’informazione inutile per sfizio ma ha voluto sfruttare l’attenzione che il consumatore sempre più spesso mette verso gli alimenti salutari e la campagna avversa ad alcune componenti tipo il glutine, l’olio di palma ecc.
Ettore Panella